Isole Tremiti ... le perle dell'Adriatico

A circa 12 miglia al largo del Gargano si trovano le Isole Tremiti, definite per la loro incantevole ed incontaminata bellezza “le perle dell’Adriatico”. Il piccolo arcipelago è costituito dalle isole di  San Nicola, San Domino, Cretaccio, Caprara e, a circa 11 miglia da queste, dall’isola di Pianosa. Le acque cristalline delle Tremiti attirano ogni anno migliaia di turisti.

 

San Nicola è il centro storico, religioso e amministrativo dell'arcipelago. Per le numerose tracce di un antico e glorioso passato, essa è considerata un museo a cielo aperto. L’isola misura ettari 42, ha uno sviluppo costiero di 3.700 metri, una lunghezza di 1.600 metri e un'altezza massima di m. 75.

 

San Domino è in buona parte ricoperta da boschi di Pino d’Aleppo, per la fertilità e spontaneità di fiori d’ogni colore, era chiamata dai monaci benedettini “Orto di paradiso”. Le acque sono limpide, la costa è frastagliata di cale, punte e scogli, mirabili sono lo scoglio dell'Elefante, dalla forma che assume ed i Pagliai, monoliti a forma di piramide somiglianti a veri pagliai. Facendo il giro dell'arcipelago in barca, si possono visitare, tra l'altro, la Grotta delle Viole, del Bue Marino e delle Rondinelle. A San Domino si trovano le spiagge di Cala delle Arene, quella di Cala Matano e la spiaggia sotto i Pagliai, a quest'ultima si arriva soltanto via mare. L’isola si estende per 207 ettari, ha uno sviluppo costiero di 9.700 metri, una lunghezza di 2.600 metri e un'altezza massima di m. 116 alla punta della Cappella dell'Eremita.

 

 

Cretaccio è un ammasso roccioso di colore giallo per la sua natura argillosa e va scomparendo per le corrosioni incessanti degli agenti atmosferici e marini. L’isola misura 3,5 ettari, ha altezza di 30 metri ed uno sviluppo costiero di 1.300 metri. A 20 metri si trova lo scoglio della Vecchia.  

 

 

Caprara (o Capraia o Capperaia), disabitata ma è interessante come le altre, alla punta del faro ha un architiello grandioso d’architettonica naturale. L’isola è vasta 45 ettari, lunga 1.600 metri, ha uno sviluppo costiero di 4.700 metri.

 

 

A 22 Km di distanza si erge l'isola di Pianosa, estesa 11,4 ettari, ha uno sviluppo di costa di Km 1,700 e altezza massima di 15 metri, per cui è parzialmente invasa dalle acque. L'isola è senza vegetazione ed è disabitata.

Le Isole Tremiti sono raggiungibili via mare da Rodi, Peschici, Vieste e Manfredonia (FG) e da Termoli (CB); con l'elicottero da Foggia.

 

La leggenda diomedea

Diomede nacque nell’antica città greca di “Argos Hippium” da Tideo, re dell'Etolia, e da Deifile, figlia di Adrasto, re di Argo.

Dopo la morte del re Adrasto, Diomede ebbe la signoria di Argo e diventò re dell’Etolia. Uomo alto e robusto, egli fu reputato dai greci il più forte ed il più valoroso in battaglia. Partecipò alla guerra di Troia, che vinse con arte ed astuzia mirabili. Dopo l'eccidio compiuto nella città, da lui rasa al suolo, tornò in patria, adoperando come zavorra della sua nave le pietre delle mura troiane.

Al suo ritorno, però, scoprì l'adulterio della moglie Egialea e fuggì  con la sua flotta in Occidente.

Durante una tempesta nel mar Adriatico le sue navi si ritrovarono casualmente presso le isole Tremiti alle quali, una volta sbarcato, Diomede diede il proprio nome.

A questo mitico eroe, definito da Virgilio “Victor Gargani” è attribuita la fondazione di molte città della Daunia e del Promontorio, come Arpi, Lucera, Canosa e Venosa.

Tante sono le leggende sulla sua morte, ma la più accreditata lo vede morto in un duello con il fratello per una questione amorosa e, conseguentemente, sepolto nelle isole Tremiti, nel luogo in cui oggi sorge l’Abbazia.

Il sepolcro ed il tesoro di Diomede

Nel secolo XVI padre Basilio da Cremona, mentre scavava il terreno nel prolungamento dell’isola di San Nicola per impiantare un vigneto, trovò dei resti umani, con accanto lucerne e monete d'oro e d’argento. Si pensò subito che si trattasse di Diomede, giacché il ritrovamento avvenne nei pressi di un luogo in cui, tempo prima, si diceva fosse stato scoperto il tesoro del leggendario eroe.

Molti scrittori narrano che i greci seppellirono Diomede proprio nelle Isole Tremiti, ma finora nessun ritrovamento si è rivelato essere con certezza il suo corpo, forse perché il sepolcro fu impiantato su di un picco a piombo sul mare che in seguito sprofondò disperdendosi tra i flutti.

Spesso si è pensato che si tratti solo di una leggenda, e che sia inutile affannarsi a cercare questo sepolcro, ma se tanti studiosi ne hanno parlato, molto probabilmente qualcosa di vero c’è.