Il tour è stato organizzato dall'agenzia "Cinti Viaggi" per un gruppo di 26
persone con un pullman della società "Conero Bus"
Programma
Domenica 13 settembre
NAPOLI – PALERMO
Ore 10.20 - Partenza da Ancona in pullman e trasferimento a Napoli; pranzo libero
in autogrill. |
Ore 20.00 - A Napoli Imbarco su traghetto alla volta di Palermo. Sistemazione in cabina
interna; cena libera a bordo; pernottamento. |
Lunedì 14 settembre
PALERMO – CEFALÙ
Imponenti e maestosi sono suoi giardini reali primo fra tutti il gigantesco "Ficus macrophylla" che vive in compagnia di piante rarissime”.
Quattro Canti. All’incrocio fra via Maqueda e il Cassaro (la strada più antica di Palermo, oggi corso Vittorio Emanuele), sorge l’ottagonale piazza Villena, meglio nota come piazza Quattro Canti. Le quattro facciate decorate che la chiudono, costruite in epoca barocca, contengono dediche a quattro sovrani (Carlo V, Filippo II, III e IV) a quattro sante protettrici (Cristina, Ninfa, Oliva e Agata) e alle quattro stagioni.
La Cattedrale; È dedicata alla Santa Vergine Maria Assunta in Cielo. La sua storia risale all’epoca punica; in epoca romana lo stesso luogo ospitò un luogo di culto cristiano. Fu poi ricostruita in epoca bizantina per diventare durante la dominazione araba una grande moschea – la Moschea Gami –. Fu riconquistata e ricostruita dai Normanni, e poi dagli spagnoli, e ancora restaurata infinite volte.
Martorana. La chiesa di Santa Maria dell'Ammiraglio, nota appunto come Martorana, è un edificio bizantino e normanno. Fondata nel 1100, si contraddistingue per la molteplicità di stili che s'incontrano, in quanto, con il susseguirsi dei secoli, fu arricchita da vari altri gusti artistici e architettonici; oggi si presenta come chiesa - monumento storico. Si affaccia sulla piazza Bellini ove affianca il Teatro omonimo e fronteggia la chiesa di Santa Caterina d'Alessandria.
Chiesa di Santa Caterina d’Alessandria. È situata di fronte alla Martorana ed è adiacente alla Fontana Pretoria (visibile nello scorcio in basso a sinistra della foto sottostante). Rappresenta un luogo di culto e di arte di straordinaria bellezza e importanza; al contempo è la chiesa più bella e più ricca di decorazioni della città di Palermo.
La Fontana Pretoria è popolarmente nota come “Piazza della Vergogna”. Il nomignolo nascerebbe dalla presenza nelle vicinanze del monastero di clausura dell'Ordine domenicano, le cui religiose furono infastidite dalla gran profusione di parti intime esibite dalle statue
Teatro Massimo. È il più grande teatro lirico d’Italia, il terzo in Europa per dimensioni, secondo solo all’Opéra di Parigi e alla Staatsoper di Vienna. Inaugurato alla fine dell’Ottocento, è costruito in uno stile neoclassico e, oltre alla magnificenza esterna, vanta anche un’acustica perfetta, con effetti di amplificazione naturale.
Il mercato Ballarò. Sosta per un frugale pasto in questo caratteristico mercato di Palermo. È famoso per la vendita delle primizie (e non solo) che provengono dalle campagne palermitane. È il più antico tra i mercati della città; è frequentato giornalmente da centinaia di persone, animato dalle cosiddette “abbanniate”, cioè dai chiassosi richiami dei venditori che, con il loro caratteristico e colorito accento locale, cercano di attirare l'interesse dei passanti. Si presenta come un ammasso di bancarelle assiepate e con la strada invasa dalle cassette di legno che contengono la merce che viene continuamente urlata per reclamizzare la buona qualità e il buon prezzo dei prodotti. È possibile qui trovare i cosiddetti "Street Food" (cibo in strada): un fenomeno tipico palermitano. Palermo si è classificata prima città europea dello Street Food. È un nuovo modo di vivere la città ed è il rapporto della cultura siciliana con il proprio cibo, con le proprie radici, che i palermitani riescono a reinventare tutti i giorni in forma innovativa, pratica e soprattutto gustosa.
Ore 14.30 - Partenza per Cefalù
Situata sulla costa settentrionale della Sicilia, a circa 70 km da Palermo, Cefalù sorge ai piedi di un promontorio roccioso.
La cittadina si sviluppa attorno al Duomo di Cefalù, che, secondo la leggenda, fu fatto costruire da Ruggero II in seguito di un voto da lui fatto dopo essere scampato in mare a una tempesta ed essere poi approdato sulle spiagge della cittadina. Le spoglie di Ruggero II avrebbero dovuto essere conservate, secondo il suo volere, nella navata trasversale della basilica unitamente a quelle di sua moglie. Ma furono trafugate da Federico II approfittando dell'assenza temporanea dell'allora vescovo di Cefalù e poi portate a Palermo dove ancora oggi si trovano.
Lavatoio medievale. È
Osterio Magno. Palazzo ubicato nel centro storico vicino al Duomo, venne costruito nel XII secolo come residenza fortificata (Domus Regia) del re normanno Ruggero II d’Altavilla, su una preesistente costruzione greca. Restaurato alla fine del secolo scorso, il palazzo oggi è sede di varie iniziative culturali.
Lido di Cefalù. È una spiaggia adiacente al centro abitato nel lungomare della stessa cittadina. Nonostante sia così vicina al centro abitato, il mare è limpido e la sabbia fine e chiara, ma il vero punto di forza della spiaggia è il panorama caratteristico che la circonda: case arroccate a picco sul mare e sovrastate alle spalle da un’altura rocciosa.
Ore 18.00 - Trasferimento in hotel "Mahara" a Mazara del Vallo. Cena e pernottamento
Martedì 15 settembre
ERICE - SEGESTA
Ore 8.00 - Partenza per Erice
Erice è un
antico borgo medioevale situato sull’omonimo monte a 751 m. di altezza sul
livello del mare. Il panorama che si gode da qui è mozzafiato: da
Trapani (vedi foto) fino alle Egadi. Secondo lo storico Tucidide, Erice
fu fondata dagli esuli troiani, che fuggendo nel Mar Mediterraneo
avrebbero trovato il posto ideale per insediarvisi. I troiani poi,
unitisi alla popolazione autoctona, avrebbero dato vita al popolo degli
Elimi. Fu contesa dai Siracusani e Cartaginesi sino alla conquista da
parte dei Romani nel 244 a.C.
Ai suoi piedi si trova la città di Trapani (vedi foto). Il borgo è animato da botteghe di artigianato tipico con ceramiche finemente lavorate, tappeti variopinti e tradizionali dolci a base di mandorle e frutta candita (vedi foto).
Importante è il suo Duomo, dedicato a Maria Assunta. Nel IV secolo d.C. gli ericini abbracciarono la religione cristiana e costruirono, dedicato alla Vergine Maria, una piccola chiesa a partire dalla quale si è sviluppato l'edificio attuale.
Segesta fu una delle principali città degli Elimi, un popolo di cultura
e tradizione peninsulare che secondo la tradizione antica, proveniva da
Troia. Segesta
presto raggiunse un ruolo di primo piano nel bacino del Mediterraneo.
Rilevante fu la sua secolare ostilità con Selinunte, città che nel 408 a.C,
grazie all’intervento cartaginese, fu distrutta.
Segesta nei secoli successivi visse il suo periodo di splendore fino al
307 a.C. in cui venne conquistata e distrutta da Siracusa. Ma in seguito,
dopo la prima guerra punica, passò ai Romani che la liberarono dai
cartaginesi ritornandogli il nome originale di Acesta. In virtù della
comune origine leggendaria troiana, la esentarono da tributi, la
dotarono di un vasto territorio e le permisero una nuova fase di
prosperità.
Teatro antico.
Costruito sul versante nord dell'acropoli, questo teatro sorge sulla cima più alta del
Monte Barbaro, a ridosso del golfo di Castellammare. Ha un diametro di
circa 60 metri. Fu costruito alla fine del Terzo secolo a.C.
quando Segesta era già città libera sotto i Romani, con blocchi
di calcare locale. Sebbene segua i dettami dell’architettura
greco-ellenistica, si discosta dalla struttura tipica del tempo.
Nel video seguente, nel teatro antico di Segesta, Roberto canta il brano
d’opera” Nessun dorma", celebre romanza per tenore tratto dalla Turandot
di Giacomo Puccini.
Mercoledì
16 settembre
SAN VITO LO CAPO
Ore 8.00 - Partenza da Mazara del Vallo
Ore 9.00 - Arrivo al porto di San Vito lo Capo, imbarco su catamarano
(vedi foto) e navigazione nella zona di mare detta "Riserva dello zingaro".
Riserva dello zingaro. Zona di mare ricca di calette (tra le più famose d'Italia), di aspri scogli e faraglioni. Si estende per 7 Km nel tratto di costa che va da San Vito Lo Capo a Castellammare del Golfo. Nella zona fu praticata, fino a quando fu poi proibita, la pesca del tonno rosso con la cosiddetta "Tonnara", un metodo di pesca consistente nella mattanza di questo pesce con reti e con pescatori che, da alcune barche poste in cerchio, le issanoa bordo.
Durante la navigazione sosta per ammirare i "Faraglioni di
Scopello" (vedi figura) e per un bagno in mare.
Dopo il pranzo nuovo bagno in mare con brindisi in acqua.
Alle 14:30 Sbarco dal catamarano e partenza in pullman dal porticciolo.
Alle 15:00 Arrivo nella vicina spiaggia di San Vito lo Capo e sosta con bagno in mare (vedi foto).
Alle 17:00 partenza alla volta di Mazara del Vallo
Ore 18.00 - Arrivo in hotel a Mazara del Vallo. Cena e pernottamento.
Giovedì 17 settembre
FAVIGNANA E LEVANZO
Ore 8.00 - Trasferimento nel porto di Trapani.
Ore 9.00 - Partenza con motonave alla volta di Favignana, isola dell'arcipelago delle Egadi. Nella foto alcuni tra i passeggeri.
Favignana. Principale isola dell'arcipelago delle
isole Egadi, si trova a circa 7 km dalla costa occidentale della
Sicilia, tra Trapani e Marsala.
Sull’isola, che fu regina delle tonnare in Sicilia,
non mancano attrattive culturali come ad esempio il museo
dell’ex-Stabilimento Florio, che ospita reperti di varie epoche storiche
come la “fiasca del pellegrino” risalente al XV secolo contenente del
vino e ritrovata in mare nei pressi del Bue Marino, assieme a numerose
anfore diverse per tipologia ed epoche.
Dal
Castello Arabo Normanno. Eretto sui resti di antiche fortificazioni, l’edificazione del Castello viene attribuita agli Arabi intorno al X secolo. Fu in un secondo momento ampliato dai Normanni per diventare successivamente una fortezza. Dopo una serie di battaglie tra Aragonesi e Angioini, nel 1314 furono questi ultimi ad avere la meglio. Due anni dopo gli Aragonesi ripresero il sopravvento e si impossessarono del castello. Adesso ospita nelle sue sale un Polo Museale, nato con lo scopo di valorizzare il patrimonio della cittadina e di tutto il territorio circostante.
Ore 18.00 - Arrivo al porto di Palermo. Operazioni d'imbarco e sistemazione nelle cabine interne.
Ore 20.00 - Partenza per Napoli. Cena libera e pernottamento a bordo.
Sabato 19 settembre
NAPOLI - ANCONA
Ore 7.30 - Sbarco dal traghetto e partenza alla volta di Ancona,
Ore 9.00 - - Visita dell'Abbazia di Cassino.
La storia
Fondata nel 529 da San Benedetto da Norcia e situata a 519 metri sul mare sull'omonimo monte, l'Abbazia di Cassino ha subito nel corso della sua storia un'alterna vicenda di distruzioni, saccheggi, terremoti e successive ricostruzioni fino alle vicende legate alla seconda guerra mondiale allorché fu bombardata massicciamente dalle forze alleate. Queste, convinte erroneamente della presenza di reparti tedeschi, il 15 febbraio 1944 la rasero al suolo. Trovarono la morte, oltre ai monaci benedettini, numerosi civili che avevano cercato rifugio all'interno dell'edificio. Il bombardamento non fu solo un'operazione inutile (di tedeschi non c'era stata traccia) dal punto di vista militare ma anche estremamente dannosa dal punto di vista strategico: Infatti le macerie del bombardamento, occupate subito dai tedeschi, avevano offerto loro un prezioso riparo, che consentì di tenere a lungo quella posizione, dalla quale poterono bersagliare le truppe alleate, infliggendo gravissime perdite a chiunque tentasse di superare la linea di difesa tedesca. Dopo lunghi e inutili assalti, finalmente il 18 maggio 1944 l'abbazia fu conquistata da un'eroica armata polacca al costo di pesantissime perdite. Oggi molte delle loro salme riposano nel cimitero polacco di Montecassino. Qui è stato eretto un obelisco sul quale una scritta recita queste parole: "Per la nostra e vostra libertà noi soldati polacchi demmo l'anima a Dio, i corpi alla terra d'Italia, alla Polonia i cuori".
Arrivo ad Ancona previa sosta per pranzo in autogrill.